Segnalazione
Questa sera (martedì 22 aprile), lungo l’intero Corso Piemonte, la polizia locale ha effettuato un’intensa operazione di controllo, multando chiunque avesse parcheggiato agli angoli dei marciapiedi e sulle strisce pedonali. Probabilmente vi starete chiedendo: “Dov’è la novità?” Ebbene, più che una novità, si tratta di una segnalazione con annessa riflessione, e ora vi spiego il perché.
Forse non tutti sanno che lavoro part-time per un’azienda e, nel pomeriggio (dalle 17 alle 21), mi dedico all’associazione SOScittadino. La sera, spesso mi capita di fare la spola tra Taranto, Manduria e a volte anche altre province per motivi legati alla stessa associazione. Come una delle tante sere che solitamente trascorro salutando amici o parenti, ho assistito a Tatanto a una scena che mi ha profondamente colpito. Ero in coda all’incrocio tra Via Salento e Corso Piemonte quando ho notato una signora anziana in sedia a rotelle, probabilmente accompagnata da una parente o badante, che disperata e in lacrime, non riusciva ad attraversare la strada per passare all’altro isolato, sempre su Corso Piemonte. La signora, oltre alla disperazione per il tragitto ostacolato dalle auto, ripeteva che doveva rientrare subito per rispettare le sue terapie farmacologiche. Purtroppo, questa poveretta è stata costretta a tornare indietro e fare un lungo giro passando per Viale Liguria, dove, tra l’altro, anche lì i pedoni incontrano difficoltà a causa della rinomata e caotica viabilità.
È stato sconfortante, perché ho immaginato se fosse capitato a un mio amico o familiare. Infatti, già in passato abbiamo inviato una PEC alle autorità competenti per sollecitare un’attenzione maggiore nelle zone della città frequentate dai cittadini (sbrigare commissioni o fare la spesa). Attenzione però, lungi da me essere ipocrita: anche io, in alcune occasioni, ho parcheggiato in divieto di sosta, spesso perché mi ritrovo a consumare molta benzina nel cercare un parcheggio piuttosto che nel tragitto dal “punto A” al “punto B”, ma comunque, cerco sempre di evitare di bloccare completamente i marciapiedi, consapevole delle difficoltà che possono incontrare persone in carrozzina o con problemi di deambulazione. Ma questa è un’altra storia.
Questa sera, alle 18, ho chiamato la polizia locale (questa volta ho visto una donna in difficoltà con il figlio di pochi mesi in carrozzina) e una gentilissima operatrice ha accolto la mia segnalazione, promettendo di inviare subito la prima pattuglia disponibile. Mi sono qualificato ovviamente come Pieraldo, dell’associazione SOScittadino. Alle 18:54 circa, due pattuglie in moto sono arrivate, iniziando il controllo dall’inizio di Corso Piemonte fino alla Piazzetta Pio X. Mentre erano fermi con i lampeggianti accesi, intenti a proseguire con i controlli e le sanzioni, mi sono avvicinato e, dopo aver confermato di essere stato io a segnalare, mi hanno rassicurato dicendo che avrebbero sanzionato tutti i trasgressori. E così è stato.

Ora, prima di tutto, voglio ringraziare i vigili per il loro lavoro, liberando gli incroci. Poi, mentre me ne andavo, un titolare di un’attività nelle vicinanze mi ha fermato, chiedendomi se fossi stato io a chiamare la polizia locale, dato che aveva notato che sono stato qualche minuto insieme agli agenti. Dopo aver confermato, mi ha detto con un sorriso: “Hai fatto bene.” Al contrario, un ‘’signore’’, uno di quelli che bevono birra fuori dai BAR già dalle 17, borbottando e senza guardarmi, in dialetto tarantino ha detto con un tono sgradevole “perché lo ha fatto?”. Signori, è palese che purtroppo siamo in balia di ignoranti, e che sono proprio questi elementi il primo cancro della città. Potete migliorare o costruire tutti i luoghi di Taranto, ma se continuate a offrire perle ai porci, la situazione rimarrà invariata.
Approfitto di questa occasione per dare un consiglio ai futuri candidati sindaci: invece di proporre le solite, seppur giuste, innovazioni per la città, iniziate a girare per strada e a educare gli ignoranti, i cafoni e i bulli di quartiere. Qual è la morale? In un territorio come il nostro, già provato da carenze di organico e da elementi ignoranti che, per una multa, rischiano di insultare o addirittura aggredire gli agenti, è importante ricordare a tutti i cittadini di non perdere tempo sui social a pubblicare o inviare foto a pagine anonime e prive di ufficialità. Invece, chiamate direttamente gli enti preposti. Se ognuno segnalasse i problemi del proprio quartiere, via o zona agli organi competenti, prima o poi le istituzioni potrebbero intervenire efficacemente, o per lo meno, limitare tali situazioni.
Come quando ci si lamenta per l’immondizia abbandonata per strada: invece di prendersela con quei pochi operatori che lavorano seriamente, bisognerebbe segnalare ai contatti ufficiali (via PEC o telefono) anziché pubblicare online. Certo, condividere il degrado va bene, ma è fondamentale capire che anche i cittadini devono fare la loro parte. Gli organi preposti non hanno il dono dell’ubiquità per volare da una parte all’altra della città. Concludo invitandovi a riflettere su quanto detto.