Assegno di inclusione: requisiti e info generali.

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Cos’è

La trasformazione del Reddito di Cittadinanza in un nuovo sostegno chiamato “Assegno di Inclusione” è stata ufficialmente confermata e entrerà in vigore già da gennaio 2024. Il nuovo assegno introdurrà importanti modifiche riguardanti i requisiti per l’accesso al beneficio e la durata del sostegno, finalizzato a garantire un approccio più completo, più efficace e mirato a coloro che ne hanno maggiormente bisogno. Qui di seguito, ho cercato di riassumere in maniera semplice tutte le specifiche, così da potervi offrire una lettura scorrevole e senza troppi dubbi.

Requisiti

L’Assegno di Inclusione è un sostegno economico fornito a famiglie che soddisfano determinati requisiti. Questi requisiti includono la presenza di almeno un membro della famiglia nelle seguenti categorie, obblighi o condizioni:

  • • avere un valore ISEE non superiore a 9.360 €uro;
  • • avere un reddito familiare inferiore a 6.000 €uro annui (*la soglia può essere aumentata a 7.560 euro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza);
  • • almeno un minorenne (Mono-componente o Nucleo familiare);
  • • un anziano over 60;
  • • una persona con disabilità;
  • • componenti affetti da patologie oncologiche;
  • • studenti maggiorenni;
  • • essere cittadini italiani;
  • • essere cittadini europei o loro familiari;
  • • essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
  • • non essere in possesso di autoveicoli con cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei ventiquattro/trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • • non essere in possesso di imbarcazioni da diporto (tra i 10 e i 24 metri);
  • non essere in possesso di un patrimonio immobiliare ai fini Imu con un valore oltre i 150 mila euro, con l’esclusione della prima casa;
  • • non essere in possesso di conti in banca con importi superiori a 6.000 euro, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000;
  • non essere sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di sentenze definitive di condanna intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Qualora la domanda fosse accettata, questa categoria non è tenuta a seguire corsi di formazione o programmi di aggiornamento o altre attività di supporto all’occupazione, a meno che non sia specificato in un accordo di servizio personalizzato.

Corsi di formazione

Rientrano nel sostegno anche tutti coloro che ipoteticamente sono in grado di lavorare (i cosiddetti OCCUPABILI), nello specifico:

  • • età compresa tra i 18 e 60 anni con Nessun problema di salute serio o invalidante;
  • • Mono-componente o Nucleo familiare senza minori;

L’INPS però avvisa che, per ottenere il sostegno finanziario, devi registrarti su un sistema chiamato SIISL e firmare un accordo online. Il denaro inizia ad arrivare dal mese dopo che hai firmato questo accordo. La mancata conferma comporterà la revoca del sostegno finanziario (qui tutte le e informazioni e guida)

Una volta che hai firmato questo accordo, tu e i membri della tua famiglia che ricevono l’Assegno di Inclusione dovete seguire un percorso personalizzato. Questo percorso viene creato specificamente per aiutare te e la tua famiglia a migliorare la vostra situazione, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, inoltre è stabilito attraverso uno o più progetti, che cercano di capire di cosa avete bisogno come famiglia e anche individualmente.

ATTENZIONE: Le famiglie con un membro che si è volontariamente licenziato e rimane disoccupato nei 12 mesi successivi al licenziamento, tranne che per giusta causa o in accordo con il datore di lavoro tramite conciliazione legale, non hanno diritto all’Assegno di inclusione.

Importi

L’importo dell’assegno dipende dal reddito familiare, e può arrivare fino a 6.000 euro all’anno, o 7.560 euro all’anno se tutti i membri della famiglia hanno almeno 67 anni o se ci sono altri familiari con disabilità grave o che hanno bisogno di assistenza continua. Questo importo viene moltiplicato per un numero che tiene conto di quante persone ci sono nella famiglia. In ogni caso, il beneficio economico non può essere inferiore a 480 euro mensili a persona.

*grafica e fonte ufficiale https://www.lavoro.gov.it/

Pagamenti e Prelievi

Questo contributo economico viene erogato tramite una “Carta di inclusione” ricaricabile, che può essere utilizzata per acquistare bisogni primari specifici, tipo la “carta acquisti”, per intenderci. E’ possibile prelevare contante fino a 100 euro al mese per persona (considerando la scala di equivalenza) e fare un bonifico mensile per pagare l’affitto regolarmente registrato e dichiarato in DSU. Potete anche pagare una bolletta come luce, acqua e gas, l’importante che gli intestatari dei contratti siano presenti nel nucleo familiare anagrafico e nella dichiarazione isee.

Durata

Questo denaro viene erogato mensilmente per un massimo di 18 mesi e può essere rinnovato per altri 12 mesi, ma con una pausa di un mese tra i rinnovi. In sintesi: alla fine di ciascun periodo di rinnovo, c’è sempre una pausa di un mese prima che il sostegno possa riprendere, come accadeva già per il ”vecchio RDC”.

Affitti

E’ possibile ottenere il rimborso del contributo per l’affitto, fino a un massimo di 3.360 euro o 1.800 euro annui per nuclei familiari con membri tutti di età superiore a 67 anni o con persone anziane e familiari in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza. Questa integrazione non viene considerata nel calcolo del reddito familiare (ISEE).

Obblighi

In breve, il sostegno potrà essere revocato nel caso i potenziali richiedenti non rispettino i seguenti obblighi:

  1. • Non si presenta ai servizi sociali o al servizio per il lavoro entro il termine stabilito senza una giustificazione valida;
  2. • Non firma un accordo per l’inclusione o un accordo di servizio personalizzato, a meno che non sia esentato;
  3. • Non partecipa senza una giustificazione valida a programmi formativi o di riqualificazione o ad altre iniziative di politica attiva o di attivazione, come concordato nell’accordo di servizio personalizzato;
  4. • Non accetta, senza una giustificazione valida, un’offerta di lavoro adeguata;
  5. • Non rispetta le disposizioni specificate nelle regolamentazioni e fornisce informazioni false per ottenere un beneficio maggiore;
  6. • Non aggiorna una dichiarazione sostitutiva unica (anche DSU) in caso di cambiamenti nella composizione del nucleo familiare;
  7. • Viene scoperto a svolgere attività lavorativa senza aver notificato correttamente le autorità competenti;

Quindi, se qualcuno nella famiglia non rispetta i suddetti obblighi, la domanda verrà revocata e bisognerà attendere sei mesi prima di poter chiedere di nuovo il sostegno.

Comunicazioni

Variazione lavoro dipendente

Se uno o più membri di una famiglia iniziano a lavorare come dipendenti, il reddito aggiuntivo fino a 3.000 euro lordi all’anno non influisce sul beneficio economico che la famiglia riceve. Ovviamente, se il reddito supera questa soglia influirà sul beneficio economico a partire dal mese successivo all’inizio del lavoro. Il lavoratore deve informare l’INPS o un patronato entro 30 giorni dall’inizio della firma del nuovo contratto, e se il lavoratore ”dimentica” di segnalare questa variazione entro tre mesi dall’inizio dell’attività, il diritto al beneficio sarà sospeso e, alla fine, decaduto.

Variazione lavoro autonomo

Questo invece riguarda le regole per avviare un’attività di impresa o lavoro autonomo mentre si riceve l’Assegno di inclusione. Se tu o altri membri della tua famiglia iniziate un’attività durante il periodo in cui ricevete l’Assegno di inclusione, dovete informare l’INPS o un patronato entro il giorno prima dell’inizio dell’attività. Se non lo fate, potreste perdere il beneficio. Come incentivo, continuerai a ricevere l’Assegno di inclusione senza cambiamenti per le due mensilità successive a quando hai iniziato l’attività. Ad ogni modo, il beneficio complessivo avrà ancora la sua durata normale. Il tuo importo sarà aggiornato ogni trimestre in base al reddito. Se il reddito supera i 3.000 euro lordi all’anno, concorrerà a ridurre l’importo dell’Assegno di inclusione. A tale scopo, devi comunicare entro quindici giorni dalla fine di ogni trimestre il reddito che hai ottenuto, calcolato come la differenza tra i ricavi e i compensi che hai ricevuto e le spese che hai sostenuto per l’attività.

Altre variazioni

Chi riceve il sostegno, è tenuto a informare l’INPS o il vostro patronato di fiducia entro 15 giorni per qualsiasi cambiamento nelle condizioni o requisiti che influenzano il diritto al beneficio. Ad esempio: se cambia la composizione della famiglia durante il periodo in cui si riceve l’Assegno, la persona deve presentare una dichiarazione sostitutiva unica (DSU – ISEE) aggiornata entro un mese dalla modifica. La mancata comunicazione di tali cambiamenti entro i tempi previsti potrebbe comportare la perdita del beneficio.

Scuola dell’obbligo

Le persone che ricevono l’Assegno di inclusione e hanno tra 18 e 29 anni devono seguire i corsi di istruzione per adulti di primo livello se non hanno completato l’istruzione obbligatoria. È un obbligo, più che giusto, stabilito dalla legge.

Incentivi per chi assume

Le aziende private che assumono persone beneficiarie dell’Assegno di Inclusione con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o attraverso un contratto di apprendistato, viene concesso un esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per ogni lavoratore per un massimo di 12 mesi. Questo esonero non si applica ai premi e ai contributi dovuti all’INAIL e ha un limite massimo di 8.000 euro all’anno, calcolato e applicato su base mensile. L’aliquota per il calcolo delle prestazioni pensionistiche rimane invariata.

Se il lavoratore beneficiario dell’Assegno di Inclusione viene licenziato nei 24 mesi successivi all’assunzione, il datore di lavoro è tenuto a restituire l’incentivo ricevuto, con l’aggiunta di sanzioni civili, a meno che il licenziamento avvenga per giusta causa o per un valido motivo.

Controlli

In modo semplice (speriamo anche celere), il governo sta implementando un sistema più rigoroso per verificare se le persone soddisfano i requisiti per ricevere il nuovo sostegno. Ciò significa che controlleranno attentamente diverse informazioni, come: la residenza, il reddito, i beni immobili e mobili, i veicoli e se qualcuno sta lavorando in modo non dichiarato o illegale. Chiunque venga scoperto a fornire informazioni false o a omettere di dichiarare qualcosa di importante potrebbe affrontare conseguenze serie. Queste conseguenze potrebbero includere una pena detentiva che va da 2 a 6 anni, oltre alla richiesta di restituire i soldi che hanno ricevuto in modo non corretto. Queste misure sono adottate per assicurare che i benefici siano dati solo a coloro che ne hanno effettivamente diritto, e per scoraggiare comportamenti scorretti o fraudolenti.

Richiesta

Questa domanda può essere richiesta:

  • • direttamente dal sito dell’inps con il vostro SPID;
  • • personalmente in studio con la nostra professionista QUI (INDIRIZZI E ORARI).

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