
Donazione di sangue: permessi ai lavoratori e rimborsi ai datori di Lavoro.
INDICE
Premessa
Cari lettori, navigando sul sito dell’INPS durante una pausa, mi ha colpito la combinazione delle parole “donazione sangue” e “lavoro”. Ho pensato di approfondire l’argomento e spiegarlo in modo semplice, partendo dalle basi. Infatti, forse non tutti sanno che, i lavoratori dipendenti hanno diritto a permessi retribuiti per donare sangue o per accertamenti di idoneità. Vediamo come funziona!
Cosa dice la legge?

La normativa italiana tutela i lavoratori che donano il sangue. In particolare:
- Se un lavoratore dipendente dona il sangue, ha diritto a un giorno di riposo pagato, come se avesse lavorato normalmente. Questo è previsto dall’articolo 1 della legge 13 luglio 1967, n. 584, modificata successivamente.
- Il datore di lavoro che paga la giornata di riposo al dipendente può chiedere il rimborso all’INPS.
Come funziona il rimborso?
Qui subentra il datore di lavoro, che deve seguire alcune procedure per ottenere il rimborso:
- Documentazione necessaria: È importante conservare certificati medici e dichiarazioni del donatore che attestino la donazione.
- Comunicazione all’INPS: Il datore inserisce i dati nel sistema Uniemens, specificando che il lavoratore ha usufruito del permesso per donazione sangue.
- Rimborso diretto o conguaglio: Il datore può recuperare l’importo pagato tramite conguaglio con i contributi dovuti all’INPS o, in alcuni casi, richiedere il rimborso diretto.
Non sei idoneo alla donazione?
Anche in questo caso, il lavoratore ha diritto alla retribuzione per il tempo necessario all’accertamento dell’idoneità. Per esempio, se un dipendente si reca al centro trasfusionale ma viene giudicato non idoneo, riceverà comunque la retribuzione per le ore perse.
Esempi pratici
- Mario, operaio in una fabbrica privata: Mario dona il sangue il lunedì mattina. Ha diritto all’intera giornata di riposo retribuita. Il suo datore di lavoro chiede il rimborso all’INPS inserendo i dati nel sistema Uniemens.
- Lucia, impiegata in un ufficio: Lucia si reca a donare il sangue, ma viene giudicata inidonea. L’intero tempo trascorso al centro trasfusionale (incluso il tragitto) le viene comunque retribuito.
Requisiti
Tutti i lavoratori dipendenti, inclusi quelli domestici, hanno diritto a questa agevolazione. L’importo della retribuzione si calcola in base alla normale paga giornaliera, escludendo eventuali bonus o voci non ricorrenti.
Conclusione
Donare il sangue è un gesto di solidarietà importante, e la legge italiana lo riconosce garantendo ai lavoratori il diritto al riposo retribuito. Se sei un lavoratore o un datore di lavoro, assicurati di conoscere i tuoi diritti e le procedure per usufruire di queste agevolazioni. Per ulteriori informazioni, puoi consultare il sito dell’INPS o rivolgerti al tuo patronato di fiducia!